LA PANDEMIA

La pandemia che sta colpendo tutti gli abitanti della Terra ha creato enormi danni in ogni settore e ha sconvolto ogni abitudine. Ha determinato dei cambiamenti nella nostra vita che probabilmente saranno irreversibili. In questa situazione disastrosa è fondamentale esercitare il nostro potere endogeno di resilienza per la gestione dello stress. Diventa imperativo categorico cogliere le occasioni per vivere al meglio il momento e in molti lo stanno già facendo.

Mentre il lockdown ci relegava in ambienti ristretti e l’attività produttiva industriale crollava, la minore pressione esercitata dall’uomo sull’ambiente ha giocato in favore della Natura che si è ripresa alcuni suoi spazi. Così, l’attenzione di tantissimi si sta spostando verso un settore considerato fino a oggi di nicchia: l’outdoor, l’attività all’aria aperta che consente il necessario distanziamento e porta con sè il miglioramento dello stato di salute.

ATTIVITÀ OUTDOOR E STATO DI SALUTE

Sebbene ogni attività sportiva praticata all’aria aperta potrebbe essere considerata “outdoor”, con questo termine intendiamo le attività che si svolgono nella natura, al di fuori della città, che abbiano come fine comune il godimento e il rispetto della Natura ottenendo il miglioramento dello stato di salute individuale e collettivo. Base dell’attività outdoor, così intesa, è lescursionismo affrontato in bicicletta o a piedi e con infinite sfumature.

ATTIVITÀ OUTDOOR (solo per citare le più comuni)

  • Trekking e dog trekking
  • Hiking e trail running
  • Orienteering
  • Nordic walking
  • Snowshoes
  • Mountain bike tradizionale o assistita

MIGLIORAMENTO DELLO STATO DI SALUTE

Grazie all’attività outdoor si assiste a:

  • Aumento della produzione di vitamina D con effetto immunomodulante e protettivo dalle infezioni, migliore assorbimento del calcio e azione anti-osteoporotizzante;
  • Allenamento aerobico con ottimizzazione del metabolismo energetico e della salute del cardio-circolatoria;
  • Allenamento di resistenza con miglioramento della massa muscolare e conseguente ottimizzazione dell’apparato osseo-articolare, con effetto elasticizzante e anti-osteoporotizzante e aumento del metabolismo basale con riduzione del grasso bianco;
  • Maggior consumo di calorie e grassi con miglioramento della composizione corporea;
  • Aumentata produzione di endorfine con migliorato benessere psichico a effetto antidepressivo e migliorativo dell’ideazione.

A seguito del crescente interesse verso il settore, sempre più spesso amici e pazienti mi hanno chiesto consigli su come attrezzarsi al meglio per non essere colti impreparati da un eventuale infortunio.

Scopo del presente lavoro è fornire ai fruitori delle attività outdoor alcune indicazioni base per la soluzione di eventuali incidenti che, se gestiti correttamente, possono essere annoverati tra gli episodi da raccontare con interesse ma, se mal gestiti, possono diventare davvero problematici.

Premettendo che è consigliabile per tutti frequentare un corso di primo soccorso dedicato all’ambiente remoto e selvaggio (secondo linee guida della Wilderness Medicine Society), in tema di sicurezza va sottolineato che è sempre consigliabile non avventurarsi mai da soli, avvertire amici o parenti prima della partenza comunicando loro l’itinerario e gli orari previsti di inizio e termine dell’attività e magari poter comunicare con i soccorsi, in caso di reale emergenza, grazie a un telefono o a un comunicatore satellitare. (*)

Mi rivolgo quindi a chi potrà disporre solamente di una piccola parte del suo zaino per riporvi il presidio per l’assistenza di primo soccorso. Questo piccolo e prezioso spazio dello zaino sarà sempre destinato a questo scopo sia che ci si avventuri in un tour in mountain bike, in trekking o con le ciaspole.

Dobbiamo innanzitutto focalizzare la nostra attenzione solo sugli incidenti, concretamente possibili, cui potremo andare incontro praticando l’attività escursionistica lontano dalla città, tra amici in buono stato di salute. Escludiamo quindi da questa trattazione gli incidenti tipici di altre discipline outdoor più specialistiche quali ad esempio arrampicata, equitazione, incidenti nautici o subacquei ecc.

ANALISI PRELIMINARE DELL’AMBIENTE

Quali sono i rischi effettivi di incidente nell’ambito delle attività che andremo a praticare?

I rischi più frequentemente connessi al tipo di attività che trattiamo si riducono ai traumatismi da caduta, da morso o da puntura di animale. Occasionalmente dalle fronde di un arbusto o da un agente tagliente o acuminato.

 

Allo scopo la mia borsa di primo soccorso contiene sempre:

  • Ammoniaca
  • Ghiaccio istantaneo
  • Lenzuolo termico
  • Benda adesiva esalto compressiva
  • Benda adesiva per medicazioni
  • Cerotti steri-strip
  • Garza
  • Pinzetta
  • Un ago sterile
  • Una fiala di Bentelan da 4mg

Questa dotazione di primo soccorso riesce a essere ospitata comodamente in un contenitore molto piccolo e di nessun peso.

I traumatismi normalmente sono legati a cadute e conseguenti traumi contusivi, distorsivi e ferite.

La disinfezione della ferita in ambiente boschivo non è sempre indispensabile, ma può essere utile una detersione profonda della stessa con l’acqua che avremo comunque sempre con noi. Fatto ciò, previa accurata asciugatura della ferita, potremo accostare i lembi della ferita con i cerotti steri-strip che verranno a loro volta coperti dalla garza sterile e ulteriormente dal bendaggio autoadesivo. L’ago e la pinzetta potranno esseri utili a rimuovere eventuali agenti estranei.

Bendaggio

Il trauma contusivo verrà trattato con l’apposizione del ghiaccio istantaneo.

Il problema maggiore può essere determinato da un trauma distrattivo o peggio da una frattura.

Grazie al bendaggio elasto-compressivo adesivo una distorsione di una caviglia, di un polso o del ginocchio potrà permetterci di completare l’escursione e tornare probabilmente in una località dove poter accedere ad un mezzo motorizzato. Ugualmente per la frattura di un segmento dell’arto superiore. La frattura di un arto inferiore raramente potrà consentire al malcapitato di tornare con i suoi mezzi in una località civilizzata.

Altro incidente, purtroppo non rarissimo, può verificarsi per l’incontro con animali.

La puntura degli insetti, in soggetti predisposti, può provocare una reazione allergica da trattare immediatamente con il cortisone (Bentelan f. 4 mg) che essendo somminstrabile per via endovenosa può tranquillamente essere assunto per via orale. I segni della reazione allergica vanno riconosciuti per avviare subito il trattamento. ma sono di semplice individuazione consistendo frequentemente in gonfiore della parte accompagnato da sensazione di importante malessere caratterizzato da tachicardia e spesso difficoltà respiratoria.

Gregge di pecoreFrequentemente i mammiferi selvatici fuggono alla presenza dell’uomo e non costituiscono alcun pericolo salvo che non siamo noi a costituire un pericolo per loro. In questo caso gli stessi potranno attaccarci quando avremo inconsapevolmente violato il loro spazio. Tipicamente ciò avviene per le vipere, le femmine di cinghiale con i cuccioli, i capi feriti nonché per i cani da pastore a custodia del gregge. Ovviamente una volta fatta la “frittata” dovremo cercare di arginare il problema con vari mezzi che esulano dal trattamento della presente nota. Però il consiglio che mi sento di dare è quello di porre grande attenzione all’ambiente nel quale ci stiamo immergendo per “leggerlo, capirlo e prevederlo” avendo ben presente che in nessun caso un animale ci attaccherà per il gusto di farlo, ma sempre e solo sentendo minacciato se stesso o il bene al quale è a protezione che siano pecore o cuccioli.

(*) a mio giudizio sono molto validi il comunicatore Inreach di Garmin e il telefono Thuraya xt-lite.